Normativa

Cosa cambia nel regolamento generale sulla protezione dei dati e come adeguarsi alla normativa

In estrema sintesi col GDPR:

  • Si introducono regole più chiare su informativa e consenso;
  • Vengono definiti i limiti al trattamento automatizzato dei dati personali;
  • Poste le basi per l’esercizio di nuovi diritti;
  • Stabiliti criteri rigorosi per il trasferimento degli stessi al di fuori dell’Ue;
  • Fissate norme rigorose per i casi di violazione dei dati (data breach).

Le norme si applicano anche alle imprese situate fuori dall’Unione europea che offrono servizi o prodotti all’interno del mercato Ue. Tutte le aziende, ovunque stabilite, dovranno quindi rispettare le nuove regole. Imprese ed enti avranno più responsabilità e caso di inosservanza delle regole rischiano pesanti sanzioni.

La figura del DPO (Data Protection Officer)

Non a caso è stata prevista la figura del “Responsabile della protezione dei dati” (Data ProtectionOfficer o DPO)incaricato di assicurare una gestione corretta dei dati personali nelle imprese e negli enti e individuato in funzione delle qualità professionali e della conoscenza specialistica della normativa e della prassi in materia di protezione dati.

Il Responsabile della protezione dei dati:

  1. Riferisce direttamente al vertice,
  2. E’indipendente, non riceve istruzioni per quanto riguarda l’esecuzione dei compiti;
  3. Gli vengono attribuzione risorse umane e finanziarie adeguate alla mission.

In realtà persistono ancora troppi dubbi su cosa sia il DPO. E’ una figura rilevante, ma certamente non è il “centro” del sistema posto in essere dal GDPR, che nel nuovo ordinamento è sempre il Titolare del trattamento. Il DPO deve avere una specifica competenza “della normativa e delle prassi in materia di dati personali nonché delle norme e delle procedure amministrative che caratterizzano il settore”. È non meno importante però che abbia anche “qualità professionali adeguate alla complessità del compito da svolgere” e, specialmente con riferimento a settori delicati come quello della sanità, possa dimostrare di avere anche competenze specifiche rispetto ai tipi di trattamento posti in essere al titolare. E’ altrettanta importante l’autonomia decisionale e l’estraneità del DPO rispetto alla determinazione delle finalità e delle modalità del trattamento dei dati se si vuole restituire agli interessati quella sovranità sulla circolazione dei propri dati.

To do list minimale

Gli studi professionali si dovranno occupare di molte attività, in particolare:

  • analisi del perimetro, dei processi e della profilazione dei trattamenti
  • analisi del rischio e delle misure di sicurezza adottate
  • definizione del modello di gestione, profilazione dei ruoli, creazione registri e informative
  • piani di formazione e audit annuali
  • identificare le contromisure necessarie per mitigare il rischio